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mercoledì 15 marzo 2017

Musica italiana, la mia personalissima recensione di Pace!

Musica italiana. Copertina album "Pace" di Fabrizio Moro
Musica italiana. Copertina album "Pace" di Fabrizio Moro
Lascio agli altri le recensioni tecniche, io mi tolgo il gusto di farne una basata sulle emozioni che mi ha suscitato il primissimo ascolto di "Pace" il nuovo album di Fabrizio Moro.
La canzone "Pace" fa da apripista all'album e la frase "cerco la pace tra le cose che ho in mente, fra tanta gente che non cerca niente" spiega l'essenza del testo, ma anche l'essenza della vita di ognuno di noi. Tutti, in un periodo della nostra vita abbiamo sentito il bisogno, che magari sentiamo ancora, di raggiungere quella famosa pace con noi stessi, quella che ci fa sentire soddisfatti, quella che ci fa sentire liberi. L'inquietudine di non riuscire a trovarla è rappresentata perfettamente dal testo della canzone che alla fine si apre con un "quasi urlo" liberatorio, che anche musicalmente mi piace tantissimo e soprattutto mi emoziona.

E poi c'è "Tutto quello che volevi", seconda canzone, ritmo incalzante e testo importante che ti porta dritto dritto al terzo gioiellino, "Giocattoli". Tutti ne abbiamo uno al quale siamo particolarmente legati, anzi io personalmente ho anche un piccolo trauma a riguardo, dovuto alla scomparsa improvvisa del mio bambolotto preferito quando ormai non lo usavo più.
Opera di mio padre, credo! :-)
Dico subito che "Giocattoli" è tra le mie canzoni preferite dell'album e ascoltandola, alla domanda "quanti anni hai stasera" è praticamente impossibile non rispondere "io ne ho tre"! E quindi, si ritorna un po' tutti all'età in cui eravamo convinti che "Jeeg Robot" e "Mazinga" potessero sconfiggere crudeltà e disonestà. Crederci anche ora che siamo "grandi", in fondo, non costa nulla.
E' la volta di "Semplice", subito seguita da "Portami via", già disco d'oro, dopo solo due settimane dalla fine del Festival di Sanremo. Inutile commentarla, conosciamo tutto di "lei", ce la ascoltiamo così com'è e ci lasciamo "portare via dai momenti, da questi anni invadenti".

Dopo arriva "La felicità", anche questa tra le mie preferite, ascoltandola ho provato quelli che definiamo "brividi", ma che in realtà non si possono ben definire; quel che è certo è che Moro ci ricorda, qual'ora lo avessimo dimenticato, che "i sogni vanno dipinti anche se non li vedi". E allora armiamoci di pennelli e colori.
E poi c'è "L'essenza", un vero inno alla forza dell'uomo e appunto, alla sua essenza che sopravvive e rimane salda nonostante la vita possa metterlo ripetutamente alla prova. Bellissima anche questa.
Si susseguono senza tregua "Sono anni che ti aspetto", "Andiamo", fino ad arrivare al primo duetto in assoluto di tutti gli album di Fabrizio Moro, la cui voce si fonde perfettamente con quella dell'attrice Bianca Guaccero in una canzone dal testo prezioso e dal titolo evocativo, "E' più forte l'amore",che ben rappresenta il testo della canzone e che presto diventerà la colonna sonora di un film di cui sarà protagonista la stessa Bianca Guaccero.
L'Album si chiude in bellezza con "Intanto", terza mia preferita, un po' stile Moro in "Ottobre", un po' stile Vasco, ma non so perchè mi ha fatto venire in mente anche un altro grandissimo della musica italiana, Lucio Battisti.
Non poteva finire meglio!
E così Fabrizio Moro si riconferma ancora una volta il grande cantautore che è, il poeta che da anni sosteniamo e che non vediamo l'ora di applaudire sotto il palco, dietro le transenne, a partire dal Fabrique di Milano il 20 aprile, e dal Palalottomatica di Roma, il 26 e 27 maggio!
Ci vediamo li!
A proposito, me la togliete una curiosità? Qual'è la vostra canzone preferita dell'album?